giovedì 20 settembre 2012

CRISI E SOLIDARIETA'
No-profit, nel 2011 donazioni in calo

 Il 2011 è stato l’anno nero nella raccolta fondi del non profit: più di una organizzazione su tre li ha visti diminuire. È quanto sostiene l’ultima edizione semestrale dell’indagine «L’andamento delle raccolte fondi nel terzo settore: bilanci 2011 e proiezioni 2012» realizzata dall’Osservatorio di sostegno al non profit sociale dell’Istituto italiano della donazione (IID) e presentata oggi a Roma. Secondo l’osservatorio, il quadro che emerge dall’analisi dei bilanci di 180 organizzazioni non profit («un campione statisticamente non rappresentativo – spiega il rapporto - ma significativo dell’intero Terzo Settore italiano») registra un forte calo per il 2011 e spegne anche le speranza di ripresa per il 2012. Il campione preso in considerazione è costituito dal 35% di organizzazioni impegnate nella cooperazione internazionale, il 29% sul tema dell’emarginazione sociale, il 26% in ambito di ricerca scientifica e salute e un 9% tra filantropia, cultura e ambiente.
Le organizzazioni intervistate, spiega l’osservatorio, hanno registrato «un calo molto significativo delle raccolte fondi da privati (cittadini e imprese): solo il 24% ha aumentato la propria raccolta fondi nel 2011 rispetto al 2010, contro un 39% che non ha avvertito nessun cambiamento sostanziale e un 37% che dichiara di averla diminuita». Rispetto all’anno precedente, nel 2011 si è dimezzata al percentuale delle organizzazioni che hanno dichiarato di aver raccolto più fondi (passando dal 47% al 24%), mentre aumentano di 8 punti percentuali quelle che peggiorano. Aumentano dal 24% al 39%, invece, quelle che mantengono costante la propria raccolta fondi. Un «quadro a tinte fosche», anche quello che si presenta leggendo i primi dati dell’anno in corso. «Nel primo semestre del 2012  - spiega l’osservatorio - le organizzazioni che hanno stimato di aver raccolto di più dai privati sono solo il 14% contro un 39% che dichiara di stimare un peggioramento delle stesse». Il 2011 non si salva neanche per quanto riguarda le entrate totali delle diverse organizzazioni coinvolte: «Diminuiscono di ben 17 punti percentuali le organizzazioni non profit che migliorano, mentre aumentano di 4 punti quelle che peggiorano, attestandosi al 37% del campione».
Tra le organizzazioni che hanno migliorato la propria raccolta fondi nel 2011, la maggioranza dichiara un aumento tra il 5% e il 14%. «Delle 42 organizzazioni non profit che migliorano – spiega l’osservatorio -, la maggior parte, si collocano nel settore Salute e ricerca scientifica che, nonostante abbia sofferto una variazione in negativo più importante rispetto alle altre categorie, resta comunque il settore che ha “peggiorato meno” le proprie raccolta fondi nel 2011. Inoltre la maggior parte delle organizzazioni che ha migliorato la propria la raccolta fondi ha migliorato anche le entrate totali rispetto all’anno prima». Sono 63 su 180, invece, le organizzazioni che peggiorano la propria raccolta nel 2011.  «La maggioranza (60%) riferisce una contrazione superiore al 15% e di queste un 7% va oltre il 50%. E il 73% di questa fetta dichiara di aver avuto anche una contrazione dalle entrate totali». L’andamento negativo delle raccolte fondi, spiega Franco Vannini, Coordinatore comitato associati Iid, richiede lo «sviluppo di iniziative sempre più professionalmente adeguate, grazie all’instancabile lavoro di preparati fundraiser. Non va però dimenticato che la crisi deve essere vista anche come un’opportunità irrinunciabile di alzare la testa per l’economia civile che sa e vuole presentarsi sulla scena come realtà sempre più convincente nei servizi resi, conveniente per i cittadini e qualificata da enti terzi. L’Istituto, con la sua attività di verifica e monitoraggio costante, è al servizio di questo non profit virtuoso». (art. da Avvenire.it del 19/09/2012)

mercoledì 19 settembre 2012

S. Giuseppe Cottolengo



Un pò di storia
Il Cottolengo nasce a Bra, una cittadina piemontese, il 3 Maggio 1786 e nel 1811 viene ordinato sacerdote. Si trova a Torino per esercitare il proprio ministero e proprio attraverso questo servizio ecclesiale viene a contatto con la realtà sociale più degradata del tempo; la sera del 2 settembre 1827 viene chiamato al letto della Signora Maria Gonnet, che muore rifiutata dagli ospedali della città; questo evento lo sconvolge, ma percepisce in esso una particolare chiamata a spendere la sua vita per gli ammalati,  i poveri più bisognosi e abbandonati. Da quella sera comincia una nuova fase della sua esistenza. A 41 anni inizia l’attività di accoglienza di poveri e ammalati in poche stanze vicino alla Chiesa del Corpus Domini, e nel 1832 si trasferisce nella periferia della città (allora Borgo Dora), dove dà l’avvio alla Piccola Casa della Divina Provvidenza. Le sue giornate sono totalmente dedicate a questo scopo, la fiducia nella Divina Provvidenza e la passione per i poveri si fanno creatività senza sosta. Le varie situazioni di bisogno che incontra gli suggeriscono di avviare nuovi servizi. Nel povero, nell’ammalato, nell'orfano, nel disabile, vede l’immagine di Gesù. I più poveri sono i prediletti, le “perle”, un dono prezioso. Il 27 Agosto 1833, il Re Carlo Alberto riconosce l’esistenza legale della Piccola Casa della Divina Provvidenza e identifica nel Cottolengo il suo Fondatore.
Il Cottolengo muore nel 1842, in 10 anni concretizza la sua ispirazione e pone le basi di una grande opera che ha visto il germoglio di carità diventare una grande pianta e stendere i suoi rami in Italia e nel mondo intero.

martedì 18 settembre 2012

Il dono



Donare


Il tema del donare è da tempo presente nella società civile. Molte tra Associazioni ed  Enti privati propongono alle persone di sostenere i propri progetti rivolti alle diverse realtà: ambientali, culturali e sociali. Anche il Cottolengo per molti anni attraverso la presenza dei religiosi sul territorio italiano, aveva dato la possibilità di far conoscere l’Opera fondata nel 1832. Le persone, con la loro generosità, aiutavano e sostenevano la Piccola casa nell’attività iniziata dal suo fondatore.
Oggi il numero dei religiosi è molto diminuito perché sempre meno giovani scelgono di donare la propria vita al servizio degli ultimi e la Piccola Casa ha scelto lo strumento della raccolta fondi per far conoscere le sue attività sia in Italia che all’estero ed informare il donatore sulla possibilità di sostenere l’Opera con un progetto o nei suoi bisogni quotidiani.
Il blog è collegato al sito dove nelle prossime settimane verranno pubblicati i progetti e le finalità di questo nuovo strumento. Il blog avrà come unico scopo quello di dialogare con i donatori, ascoltando e condividendo le proposte, i suggerimenti e gli approfondimenti. Siamo anche presenti sui maggiori social network per far conoscere l’attività benefica che la Piccola casa quotidianamente porta avanti nel mondo e questo può continuare anche grazie a chi la sostiene con il suo dono.
Vogliamo far sentire la nostra amicizia ed il nostro affetto agli attuali donatori e a quelli futuri dicendo semplicemente: ”Grazie per quello che fate per noi ogni giorno da parte delle sedi del Cottolengo di tutto il mondo”.
 

lunedì 10 settembre 2012

Raccolta fondi



UFFICIO FUNDRAISING COTTOLENGO Torino
Da quest’anno è nato all’interno della Piccola Casa un Ufficio dedicato alla
Raccolta Fondi a  sostegno di tutte   le strutture   del  Cottolengo, che sono
davvero tante,  in Italia ed all’estero, attraverso la compilazione di progetti
mirati alle diverse    aree geografiche,  alla tipologia di  persone e di servizi
prestati (sanitario,   sociale,  educativo). 
Inoltre è promotore di iniziative al fine di dare informazioni sulle attività 
svolte e  quelle in previsione sostenute dal Cottolengo.

La Piccola Casa



La PICCOLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA  (Cottolengo),
fondata  da San Giuseppe  Cottolengo nel 1832 è una istituzione civile, divenuta poi Ente Morale con Regio Decreto del 27.8.1833, di Carlo Alberto.               
Inizialmente  diffusa  sul territorio della regione Piemonte, dopo  la morte del  suo fondatore, si è  estesa in altre regioni  d' Italia  e  nel mondo.  La  Piccola Casa crede nel valore della vita umana  e la pone al centro, salvaguardando  i diritti e la dignità  della persona;  perseguendo sempre la finalità di  testimoniare il valore del servizio alla vita, soprattutto la più indifesa, credendo nei principi di solidarietà ed  assistenza, rispondendo ai bisogni  emergenti  nella società. 
Ancora oggi i servizi  prestati  sono molteplici e rivolti particolarmente a coloro che sono in una situazione di svantaggio sociale ed    economico  o in stato di abbandono,  affermando il valore sacro della vita umana, dal suo inizio fino al suo termine naturale, promuovendo la  dignità di ciascuno nella sua originalità e diversità secondo lo spirito di reciprocità, di gratuità, di fraternità, ”familiarità”,  contribuire alla  realizzazione dei desideri e  all'edificazione di  un'umanità  fondata sull'amore , l'amicizia  e   la speranza. In Italia la Piccola Casa è presente in 31 Comuni ed assiste  circa 3.000 persone al giorno tra disabili, anziani, minori, ragazze madri e 400 persone senza fissa dimora, con l’ausilio di laici e di volontari. All’estero è presente in Africa, Asia, America del Nord e del  Sud.