lunedì 27 maggio 2013

Il telefono




Dopo l'esperienza del tubo che si è rotto, la Provvidenza ha bussato
nuovamente alla porta.
Nel 1998, con un gruppo di persone sordomute, organizzai un'esperienza di vacanza, fuori dai percorsi delle Case del Cottolengo.
Chiesi, ad una mia carissima amica della Val di Fassa, se fosse
fattibile avere due appartamenti, per portare i nostri amici in vacanza.
Lei mi rispose di "si", però sarei dovuto andare sul posto a fare
un sopralluogo per valutare la situazione, dato che le persone
erano sordo-cieche.
Arrivai in Val di Fassa, sotto le Dolomiti, un posto bellissimo,
la mia amica mi fece vedere i due appartamenti, con terrazzo e garage.
Il costo era fattibile, ma c'era un problema, non avevamo un telefono per
comunicare con la sede di Torino. Inoltre il gruppo doveva essere
diviso in due, perché tutti insieme non ci stavamo.
Un gruppo sarebbe rimasto a Torino e uno in montagna e viceversa.
Nella sede di Torino sarebbe rimasta Sr. Maria con i volontari
e c’era il bisogno di poter comunicare con me.
Tornando a casa esposi a Sr. Maria questo problema.
Lei mi disse vedrai che la Provvidenza ci darà una mano.
Poi mi comunicò che la nipote aveva lasciato un'offerta di 500 mila lire
per il gruppo. Il giorno successivo al mio rientro, telefonai ai tecnici
per sapere quanto costava un cellulare. Mi dissero che si sarebbero
interessati e me lo avrebbero comunicato.
Dopo qualche giorno, mi fu comunicato che il cellulare costava
proprio 500 mila lire. Questo era il segno che la Provvidenza si era
mossa prima di noi  di fronte al problema che avevamo.
Così, per tutto il tempo della vacanza, io e Sr. Maria abbiamo
potuto comunicare e far fare un'esperienza nuova ai nostri amici.

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