lunedì 7 luglio 2014

A VOLTE PROPRIO NON SO COME AIUTARLI




A VOLTE PROPRIO NON SO COME AIUTARLI   (Fr Beppe#Chaaria#Kenya)

"Giovedì. Subito dopo pranzo, dimenticandomi la piccola siesta, si
comincia l’avventura dell’ambulatorio, cercando di dare il massimo di
attenzione ai problemi di ognuno. Sono spesso problemi complicati, che
richiedono tanta attenzione e pazienza. E’ duro soprattutto con le
donne che non riescono ad avere bambini. Spesso non è possibile
aiutarle, perché i loro problemi sono cronici e praticamente
insolubili. Ma come fare a dirglielo? Qui l’adozione non è accettata.
Il marito normalmente si considera immune da problemi dell’area
sessuale, per cui è sempre la donna ad essere ritenuta responsabile di
ogni tipo di infertilità.
Se la donna non riesce ad avere bambini, i casi sono due: o diventa
una seconda moglie, e deve accettare che il marito abbia un’altra
partner da cui avrà figli e che quindi riceverà più attenzioni; o
spesso viene mandata via. Tenendo poi presente le tradizioni locali
per cui solo i maschi possono ereditare e la donna deve ricevere il
sostentamento dal marito, si comprende come una donna ripudiata per
infertilità sia in effetti una persona finita: non avrà speranze di
risposarsi e non riceverà né soldi né terra o casa dal marito che l’ha
ripudiata.
Venerdì. L’ecografia è spietata: non c’è battito cardiaco. Il feto è
morto, e la mamma sta per complicare con rottura d’utero. Mi sento
malissimo. Tutto è iniziato alle 3 di questa mattina..."

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