“Era un giorno freddo e con la neve, io e
Silvia al mattino presto abbiamo preso alla stazione di Torino il treno per Genova. Andavamo ad
incontrare una Fondazione per un progetto. Nella città di Genova, con un clima
diverso dal nostro, dopo aver incontrato la persona con cui avevamo
appuntamento, aspettavamo il treno per tornare a Torino. Seduti, leggevamo un
libro che parlava delle ONG e delle loro modalità di raccolta fondi. Si avvicina
a noi una signora e ascolta la nostra lettura con attenzione, poi risponde al
telefonino e mi segnala di aspettare che doveva parlarmi. Terminata la telefonata
mi dice che voleva fare una donazione ad una ONG, ma che aveva qualche
dubbio, dopo aver ascoltato la nostra lettura, non ho esitato e mi sono
lanciato nel parlargli della Piccola Casa e di quello che facciamo e che io e Silvia
eravamo in missione a Genova proprio
per cercare fondi per un progetto. La signora francese, dice che ci conosce ma
non sapeva come aiutarci, ho spiegato dove e come trovare i dati per
sostenerci. Nel salutarci ha comunicato che tornando a casa avrebbe sicuramente
donato a noi. Siamo rimasti sconvolti da questo: che la Provvidenza senza
nessuna programmazione avesse messo seduta al nostro fianco una signora che cercasse
di fare una donazione, senza averci mai conosciuto prima. Quanto è importante
comunicare i nostri bisogni.“
Marco e
Silvia
Grazie per la bella testimonianza!E' incoraggiante avere la conferma che ci sono persone attente e generose nel mondo e che, se riusciamo a manifestare i nostri bisogni, possiamo anche ricevere aiuto e sostegno inaspettati!
RispondiEliminaGrazie per averci scritto.
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